La sostenibilità sta diventando un tema sempre più caldo e sempre più complesso da trattare, viste le sue molteplici declinazioni e sfaccettature. Per poterne parlare con cognizione di causa, sono necessarie competenze adeguate e padronanza della giusta terminologia. È proprio per questo che abbiamo pensato di stilare un “Glossario per la sostenibilità”. Visto che i termini sono numerosi, abbiamo deciso di dividerlo in vari articoli: oggi parleremo dei concetti generali di sostenibilità.
Accordo firmato da 194 paesi e dall’UE che mira a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2°C, proseguendo gli sforzi per circoscriverlo a 1,5°C al fine di evitare le gravi conseguenze dovute al cambiamento climatico. Per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi, ogni cinque anni i paesi devono fissare dei traguardi per i loro sforzi in materia di clima, aumentando nel tempo il loro livello di ambizione.
Approfondimento: https://www.europarl.europa.eu/topics/en/article/20191115STO66603/eu-and-the-paris-agreement-towards-climate-neutrality
Combustibile di origine vegetale ottenuto da biomasse, generalmente di origine agricola. Le biomasse più comunemente utilizzate come biocarburanti sono il mais, il grano, la bietola, la canna da zucchero.
Il ciclo del carbonio è il processo mediante il quale il carbonio viene scambiato tra l'atmosfera, gli oceani, il suolo, le piante e gli animali. Questo ciclo naturale è fondamentale per la regolazione del clima terrestre, poiché il carbonio può trovarsi in diverse forme, come CO2 nell'aria o carbonati nei sedimenti.
Trattato internazionale istituito nel 1992 durante il Summit della Terra di Rio, con l'obiettivo di prevenire "interferenze antropogeniche pericolose" con il sistema climatico. Riunisce quasi tutti i Paesi del mondo e stabilisce le basi per la cooperazione globale in materia di cambiamento climatico.
Vertice annuale organizzato dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) in cui i Paesi partecipanti negoziano accordi per ridurre le emissioni di gas serra e affrontare i cambiamenti climatici. Durante la COP di Parigi del 2015, per esempio, è stato firmato l’Accordo di Parigi, un importante trattato internazionale sul clima.
L’anidride carbonica è un gas serra prodotto in modo naturale e antropico, in particolare dalla combustione di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale). È il principale responsabile del riscaldamento globale, poiché intrappola il calore nell'atmosfera. Ridurre le emissioni di CO2 è cruciale per limitare i cambiamenti climatici.
Espressione per si riferisce all’emergenza climatica globale causata dalle attività antropiche, come il consumo di combustibili fossili, la deforestazione e l'agricoltura intensiva. Gli effetti includono l'innalzamento delle temperature, eventi meteorologici estremi, scioglimento dei ghiacciai e acidificazione degli oceani.
La deforestazione è la distruzione delle foreste causata principalmente dall'espansione agricola, dall'allevamento, dalla raccolta del legname e dallo sviluppo urbano. Oltre a ridurre la biodiversità, la deforestazione contribuisce al cambiamento climatico, poiché le foreste sono un’importante fonte di mitigazione, in quanto assorbono CO2 producendo ossigeno.
Processo di degrado del suolo che porta alla perdita di fertilità e quindi di vegetazione, sia spontanea che coltivata. È causata da una combinazione di fattori, tra cui il cambiamento climatico, la deforestazione e le pratiche agricole non sostenibili. Minaccia la sicurezza alimentare e l'approvvigionamento idrico in molte regioni.
Modello economico che promuove l'uso efficiente delle risorse attraverso la riduzione degli sprechi, il riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei prodotti. In contrasto con l'economia lineare (prendere, fare, scartare), l'economia circolare mira a mantenere il valore dei materiali e dei prodotti il più a lungo possibile.
Un'economia che persegue lo sviluppo sostenibile riducendo i rischi ambientali e l'impatto ecologico. In una "economia verde", la crescita economica è legata alla protezione dell'ambiente, al miglioramento del benessere umano e all'equità sociale.
Insieme di pratiche e tecnologie che mirano a ridurre il consumo energetico mantenendo o migliorando le prestazioni. Si tratta di ridurre gli sprechi e aumentare l'efficienza dei sistemi energetici, ad esempio attraverso l’utilizzo di macchine elettriche ad alta efficienza, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la coibentazione degli edifici.
Emissioni di anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e protossido di azoto (N2O), generate principalmente dalle attività umane, tra cui agricoltura e allevamento. Le emissioni agricole derivano principalmente dall'uso di fertilizzanti chimici e dall'allevamento.
Energia prodotta a partire da fonti che si rigenerano naturalmente e hanno un impatto ambientale minore rispetto ai combustibili fossili. Ne sono esempi l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica. Il loro utilizzo è cruciale per ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico.
Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della sicurezza alimentare e della promozione di pratiche agricole sostenibili a livello globale.
Sistema di produzione e distribuzione che riduce il numero di intermediari tra il produttore agricolo e il consumatore finale, promuovendo l'acquisto di prodotti locali e la riduzione delle emissioni legate ai trasporti.
Movimento che sottolinea l'importanza dell'equità nelle politiche climatiche, riconoscendo che i cambiamenti climatici colpiscono in modo sproporzionato le comunità più vulnerabili, come le popolazioni nei paesi in via di sviluppo, che hanno contribuito meno al problema ma ne soffrono maggiormente le conseguenze.
Gruppo delle venti maggiori economie mondiali che si riuniscono per discutere questioni economiche globali, inclusi i cambiamenti climatici e le politiche ambientali. Le loro decisioni possono influenzare significativamente le politiche climatiche globali.
L'impatto ambientale si riferisce agli effetti che un'attività o un progetto hanno sull'ambiente naturale. Può essere positivo o negativo e include aspetti come l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, la perdita di biodiversità, l'uso delle risorse naturali e la produzione di rifiuti. La valutazione dell'impatto ambientale è essenziale per gestire e ridurre gli effetti negativi sul pianeta.
L'impronta digitale fa riferimento all'impatto ambientale derivante dall'utilizzo di tecnologie digitali, come l'energia consumata dai server che ospitano dati o il ciclo di vita dei dispositivi elettronici. Include anche la produzione di rifiuti elettronici e l'inquinamento associato.
Indicatore che misura l'impatto delle attività umane sull'ambiente, rappresentato dalla quantità di risorse naturali utilizzate per sostenere il nostro stile di vita, inclusa la produzione agricola.
Termine che indica l'acquisizione di grandi aree di terra da parte di governi o società private, spesso in paesi in via di sviluppo. Queste acquisizioni possono minare i diritti delle comunità locali, causando la perdita di accesso alle risorse naturali e contribuendo a problemi come la deforestazione e l'insicurezza alimentare.
Il termine si riferisce ai Paesi che ospitano una grande percentuale della biodiversità mondiale. Questi Paesi, come Brasile e Indonesia, hanno ecosistemi estremamente ricchi e vari, ma sono spesso minacciati da attività umane come la deforestazione e lo sfruttamento delle risorse naturali.
Nel contesto climatico, la mitigazione si riferisce agli sforzi per ridurre o prevenire le emissioni di gas serra, contribuendo a rallentare il cambiamento climatico. Le strategie di mitigazione includono l'adozione di energie rinnovabili, l'incremento dell’efficienza energetica e la riforestazione.
Accordo internazionale adottato nel 1997 che impegnava i Paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra. È stato il primo trattato di questo tipo e ha posto le basi per gli accordi successivi, come l'Accordo di Parigi del 2015.
L'aumento della temperatura media globale, causato principalmente dall'aumento delle concentrazioni di gas serra nell'atmosfera dovute alle attività umane. Questo fenomeno è responsabile di eventi meteorologici estremi, scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare.
La sicurezza alimentare è la condizione in cui tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico a cibo sufficiente, sicuro e nutriente per soddisfare le loro esigenze nutrizionali e preferenze alimentari, consentendo una vita sana e attiva.