6/4/2022

I corilicoltori hanno una nuova arma per il monitoraggio della cimice asiatica

Riccardo De Nadai
Communication Manager

Nel corso degli ultimi anni, il crescente interscambio tra le diverse aree del pianeta ha favorito la diffusione di parassiti che inavvertitamente sono stati trasportati dall’uomo in zone molto lontane dai loro areali d’origine. È il caso della cimice asiatica (Halyomorpha halys), presente in Italia da quasi un decennio e responsabile di ingenti danni a diversi comparti agricoli. Non fa eccezione la filiera corilicola, duramente colpita da questo insetto alieno. In tale contesto, il monitoraggio diventa cruciale per limitare i danni di questo fitofago e per utilizzare in modo responsabile i prodotti fitosanitari, nell’ottica di un’agricoltura che deve diventare sempre più sostenibile. Per andare incontro a queste esigenze, xFarm Technologies ha sviluppato una nuova e innovativa trappola per il monitoraggio anche da remoto di H. halys.

La coltivazione del nocciolo

Le prime comparse del nocciolo in Italia risalgono al 1400, anche se la corilicoltura vera e propria ha iniziato a diffondersi solo alla fine del 1800. Attualmente il Belpaese è il secondo produttore al mondo di nocciole, dopo la Turchia. Produzione destinata comunque a crescere, trainata da un aumento generale dei consumi. Nella Penisola sono circa 120mila gli ettari dedicati al nocciolo e sono per lo più dislocati in Campania, in Piemonte e in Lazio, nell’areale del Viterbese.

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I danni della cimice asiatica su nocciolo

La cimice asiatica è un insetto polifago, capace di nutrirsi a spese di un’ampia gamma di specie ospiti. Tra queste il nocciolo risulta particolarmente attrattivo e nonostante la presenza di un guscio che protegge il seme, la cimice grazie al suo apparato boccale pungente-succhiante può facilmente penetrarlo per nutrirsi, compromettendone il normale sviluppo. Nei casi più gravi, quando le popolazioni di l’H. halys sono particolarmente elevate e l’attacco è precoce, si può arrivare ad una perdita totale della produzione. Quando invece l’attacco avviene in fase tardiva, con il frutto già formato, i danni possono risultare più contenuti ma comunque non trascurabili.  

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L’importanza del monitoraggio

La cimice compie due generazioni all’anno, spesso accavallate tra loro, causando danni durante tutta la stagione produttiva. Ciò significa che per massimizzare l’efficacia degli interventi di difesa, il monitoraggio risulta indispensabile. Intercettando la prima generazione è quindi possibile bloccare l’ascesa della popolazione del parassita limitando lo sviluppo della seconda. Per monitorare la presenza della cimice si possono utilizzare delle trappole a feromoni poste ai bordi dei campi oppure è possibile avvalersi della tecnica del frappage. Quest’ultima consiste nello stendere sotto gli alberi un telo bianco, scuotere i rami e contare gli insetti che su di esso cadono. Tuttavia, queste tecniche richiedono un certo impiego di manodopera e la presenza costante in campo, obbligando l’agricoltore a recarsi frequentemente negli appezzamenti. A fronte di una notevole perdita di tempo, un monitoraggio di questo tipo rimane comunque circoscritto a non sempre accurato.

La soluzione xFarm: xTrap Stink

Per supportare agricoltori e filiere nel monitoraggio della cimice asiatica, xFarm Technologies ha sviluppato una nuova serie di trappole intelligenti per il controllo da remoto di questo e di altri parassiti. La soluzione in questione (xTrap Stink), combina le più moderne tecnologie di IoT (Internet of Things), AI (Artificial Intelligence) e ML (Machine Learning), per fornire una soluzione completa e capace di monitorare tramite una conta automatica la presenza dell’H. halys. Più precisamente, l’apparecchiatura è formata da un atrio per l’entrata dell’insetto, un vano di contenimento massale e un sensore di passaggio. La cimice entra nell’atrio attratta dal feromone, il sensore registra il suo passaggio e invia i dati all’app ogni ora. Una volta entrata nel vano, la cimice rimane intrappolata.

I modelli previsionali

I dati delle catture vengono incrociati con i dati ambientali e analizzati da algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning. Queste analisi avvengono tramite l’utilizzo di specifici modelli previsionali e permettono di fornire all’agricoltore non solo un conteggio in tempo reale delle catture, ma anche una indicazione sullo sviluppo della popolazione. In pratica l’app invia delle allerte tramite messaggio o e-mail, segnalando la presenza dell’insetto e fornendo indicazioni utili per prevenire i danni tramite un’opportuna valutazione della tempistica per effettuare i trattamenti e contenere le popolazioni del fitofago.

Tanti vantaggi per un’agricoltura più sostenibile

L’utilizzo di queste trappole permette all’agricoltore di controllare in automatico e da remoto cosa accade nei propri campi, ottenendo informazioni utili per la difesa previsionale, massimizzando di conseguenza l’efficacia degli interventi fitosanitari. È così che anche i consorzi, le filiere e gli enti preposti al monitoraggio, possono giovare di questa tecnologia. xFarm mette infatti a disposizione di questi player uno strumento moderno per controllare su larga scala le catture e di conseguenza, la diffusione sul territorio delle popolazioni di questo fitofago. Di fatto questi enti potranno visualizzare su una mappa digitale la localizzazione dei focolai, prendendo decisioni mirate volte a controllarli in modo molto più tempestivo rispetto ai metodi di monitoraggio tradizionali.  

Il tutto si riflette in meno spostamenti, maggiore precisione nei trattamenti e produzioni sane e di elevato livello qualitativo. Sono questi i punti di forza proposti da xFarm per sostenere tutti gli attori della filiera corilicola ed accompagnarli verso un’agricoltura maggiormente sostenibile.

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Un esempio di utilizzo: Ferrero Hazelnut Company, associazioni di categoria ed enti di ricerca

Tra le prime realtà ad aver esplorato il potenziale di questa soluzione c’è Ferrero Hazelnut Company, la divisione dedicata alla filiera della nocciola del Gruppo Ferrero. Insieme alla CIA e all’Università di Torino, sono state testate nel corso della stagione 2021 le trappole automatiche xTrap Stink. Nello specifico sono state installate 6 trappole in diversi areali del Piemonte, dove la presenza di cimice asiatica era conclamata ed ha causato seri danni alle produzioni (Camino, San Giorgio, Chieri, Grugliasco, Bastia Mondovì e Asti). Il primo anno di sperimentazione ha prodotto riscontri positivi tali da generare l’interesse per un utilizzo più esteso durante il 2022. xFarm provvederà ad ampliare la rete di monitoraggio, installando altre trappole in tutta la regione Piemonte con l’obiettivo di creare una rete di monitoraggio digitale ancora più capillare.

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