10/10/2022

Dalla Sicilia a Milano: l’ingegnere informatico con la passione per il vino

Riccardo De Nadai
Communication Manager

Daniele, di cosa ti occupi in xFarm?

Sono Head of IT, quindi sono responsabile dello sviluppo del prodotto xFarm, sia sul web sia dell’app. La mia priorità numero uno è sicuramente comprendere la mission di xFarm interagendo con altri team, in particolare con il team prodotto, e raggiungere tali obiettivi dal punto di vista informatico. Insomma, sviluppare un prodotto che rispetti la vision di xFarm.

Qual è la tua formazione? Com’è stato il passaggio ad xFarm?

Sono siciliano e ho studiato ingegneria informatica a Catania, poi mi sono trasferito a Milano per lavoro. Sono entrato in xFarm nell'aprile 2020. Prima, ho lavorato in società di consulenza. Era un ambiente diverso, ma ricevere feedback da parte degli utenti, siano essi dipendenti o agricoltori, è stata una costante. Ho sempre lavorato su tool utilizzati da molte persone: lavorare su un prodotto che deve soddisfare centinaia di migliaia di persone mi è sempre piaciuto. Quello agricolo è un settore diverso ma continuo a fare ciò che mi piace.

Cosa ti ha portato a lavorare in xFarm? Da una società di consulenza strutturata sei passato ad una realtà molto diversa, che allora era molto piccola…

Mi piaceva l’idea di avere molti utenti finali e cercavo un’azienda di prodotto, ma soprattutto per la vision: portare l’innovazione in agricoltura. Unire l’ingegneria ad un settore diciamo più “tradizionale”. Allora xFarm era una realtà piccola, ma rivoluzionaria, dove quindi avevo l’opportunità di fare ancora di più la differenza. L’aspetto che più mi ha affascinato è stata la possibilità di contribuire a costruire un mondo più sostenibile in maniera attiva. In questo senso, fare la rivoluzione di un settore come quello agricolo, è una vera sfida. Da informatico sentivo di poter dare dare un contributo tangibile alla sostenibilità – che poi si rispecchia sulla vita di tutti noi.

E poi, c’è la parte di viticoltura che mi appassiona molto…

…Viticoltura? Dicci di più!

Ho la passione per il vino, nel tempo libero studio e faccio esami sull’assaggio del vino; è una passione che mi ha consentito di unire ancora di più la mia vita privata alla mia professione. Ad oggi, seguendo anche la parte dell’app dedicata alla viticoltura, posso usare un doppio occhio: sia quello dell’ingegnere sia quello dell’appassionato di enologia.

Un’ottima combinazione… Qual è la tua giornata tipo?

La giornata parte con caffè e riunione con il team informatico per rimanere allineati sugli obiettivi. Se ci sono problemi o impedimenti, cerchiamo di risolverli e discutiamo delle priorità su cui concentrarci. Durante la giornata mi confronto anche con i responsabili degli altri team (sales, prodotto, marketing). Oppure si va a parlare con potenziali clienti o partner. Devo però rimanere presente anche internamente nel caso ci sia la necessità di prendere decisioni strategiche con il team, per validare le scelte e capire come muoversi.

Come trovi l’ambiente di lavoro?

In due parole: giovane e dinamico. Giovane perché siamo tutti quasi coetanei – anche se alcuni colleghi sono anche molto più giovani di me. Dinamico perché siamo sempre in un treno in corsa: ogni giorno ci sono nuove sfide e nuovi input. Dobbiamo quindi essere reattivi e pronti ad affrontarle.

Qual è stato il tuo primo compito in xFarm?

Il mio primo compito è stato sviluppare un nuovo modulo PRO: il modulo di Gestione operativa.  Si tratta di un modulo pensato per consentire a grandi aziende e cooperative di controllare facilmente le ore lavorate, i movimenti dei macchinari e altro. Mi è stato utile per comprendere la complessità di xFarm e di conoscerne le funzionalità e l’estensione.

A livello tecnologico, perché secondo te xFarm si distingue dai suoi competitor?

Perché non ci poniamo limiti riguardo all’applicazione di nuove tecnologie informatiche. Così possiamo sfruttare al massimo potenza dell’innovazione. Se c’è una nuova tecnologia, il team è pronto a testarla. Siamo sempre al passo con gli ultimi sviluppi e propensi a sperimentare nuove soluzioni.

Il momento più “pazzo” da quando hai iniziato?

Qualche mese fa abbiamo deciso di fare un tour on the road – un xRoad. In macchina da Milano a Salerno, attraversando l’Italia, abbiamo visitato diversi clienti e siamo scesi in campo per vedere come il prodotto viene utilizzato sotto il sole e tra la polvere. Durante il giorno ci sporcavamo le mani e in albergo continuavamo a finire lavori. Un bel momento di team building.

E il luogo più strano da cui hai lavorato?

Una volta ho dovuto programmare da dentro un trattore. Stavamo testando una funzione per l’interconnessione di diversi macchinari.

Ok, ma con o senza aria condizionata?

Per fortuna il trattore aveva l’aria condizionata.

Ci racconti di un aspetto del tuo lavoro che apprezzi particolarmente?

Quando riesco a vedere come il prodotto cresce e le persone crescono assieme al prodotto, allora sono soddisfatto. Credo che un prodotto non cresca da solo ma che le persone che ci lavorano debbano crescere assieme ad esso. Significa che stiamo facendo bene a livello lavorativo ma che stiamo facendo evolvere anche tutto il team.

E invece, un obiettivo o un compito particolarmente sfidante?

La sfida è uno dei side effect del dinamismo. Riuscire a bilanciare la mole di idee che abbiamo in ballo e nel contempo fare ordine mentale e organizzativo. Riuscire a gestire le pressioni che arrivano da ogni ambito. Dare la giusta attenzione ad ogni aspetto e non essere sopraffatto dai vari progetti in campo.

Cosa vedi nel futuro di xFarm? E nel tuo?

Nel futuro di xFarm vedo grandi cose: in soli due anni ho già visto una crescita da 10 a 70 persone, e prevedo una crescita ancora maggiore. Ho visto tanto finora e mi aspetto di vedere ancora di più.

Per quanto riguarda il mio futuro, mi vedo con xFarm: l’orgoglio per il lavoro che svolgo cresce sempre di più e mi vedo sempre più addentro a questo ecosistema, sperando di riuscire a dare sempre il massimo.

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