Il percorso di digitalizzazione della filiera della patata di Agriveneto è partito nel 2022, sotto la spinta del Consorzio dal Cuore Veneto che, assieme ad xFarm, mira a diffondere il più possibile la digitalizzazione nelle aziende agricole conferenti, con l'obiettivo di aumentare la qualità del prodotto utilizzando solo gli input strettamente necessari, che si tratti di risorse idriche o prodotti tecnici.
“Questo è un lavoro che richiederà vari anni, perché, visti i cambiamenti climatici bruschi e repentini, c'è la necessità di verificare molte variabili tramite la sensoristica di xFarm. L'obiettivo finale è ottenere un prodotto di altissima qualità, commercializzato con il marchio Pepidora, e coltivato in territori ricchi di biodiversità perché caratterizzati da un'agricoltura diversificata, con particolare attenzione alle rotazioni colturali e all’apporto di sostanza organica al terreno, che permette di arricchirlo e di pensare a un approccio di agricoltura rigenerativa” racconta Piergiorgio Agostini, presidente del Consorzio dal Cuore Veneto.
La collaborazione tra Agriveneto e xFarm, che ha messo a disposizione i propri sensori e la propria piattaforma, permette di attuare pratiche agricole più sostenibili. In particolare, sono stati installati sensori di umidità del terreno tensiometrici e volumetrici, che consentono, tramite sperimentazioni, di individuare la strategia irrigua ottimale, che consiste nell’irrigare solamente quando serve e con i quantitativi di acqua necessari, senza andare a sprecare la risorsa.
Per quanto riguarda la difesa, la piattaforma fornisce, attraverso i dati raccolti dai sensori, delle indicazioni sulle malattie fungine e gli insetti, grazie ai dati raccolti da sensori come trappole con conta automatica degli insetti, in particolare tignola della patata.
“La tecnologia è e sarà sempre più importante nel mondo dell'agricoltura perché la raccolta e l'utilizzo dei dati che fornisce sarà fondamentale per ottimizzare le decisioni e ridurre le risorse che utilizziamo. Il consorzio crede in questo progetto e lo porterà avanti nel prossimo futuro perché crediamo fermamente che riusciremo a ridurre ancora gli input e le risorse che utilizziamo per la coltivazione della patata.” afferma Stefano Nardi, tecnico.