12/2/2025

Franco Di Giano, Business Manager Iberia: «il nostro lavoro in Spagna e Portogallo sostiene la trasformazione digitale delle aziende agricole, grandi e piccole»

Valentina Dalla Villa
Communication & Event Specialist

Per prima cosa, Franco, parlaci un po’ di te.

Ho 31 anni e sono originario di Tandil, una città nella provincia di Buenos Aires. Ho studiato Ingegneria agraria presso la Facoltà di Scienze agrarie dell'Università Nazionale di Mar del Plata e mi sono laureato nel 2018. Da allora, ho sempre lavorato in aziende legate all'agricoltura digitale, sia dal punto di vista commerciale che dello sviluppo tecnico.  

Come mai hai scelto di studiare proprio Ingegneria agraria?

In Argentina avevo un rapporto diretto con l'agricoltura, non attraverso la mia famiglia ma grazie a diversi conoscenti, e il settore mi ha sempre attirato. Inoltre avevo una delle principali università per l’ingegneria agraria proprio vicino a casa mia, e vedevo quello agricolo come un settore in cui ci sarebbero sempre state opportunità di lavoro, essendo molto importante per l'economia del paese.  

Ora vivi in Spagna, vero? Raccontaci, come sei arrivato a xFarm Technologies?

Sì, vivo ad Alicante, un posto molto bello. Mi sono trasferito nel febbraio del 2022 e, dato che sono di origine italiana, è stato abbastanza facile per me sistemare i documenti per poter lavorare qui, così sono entrato a far parte del team iberico di xFarm Technologies pochi mesi dopo. Sono stato il terzo assunto dopo l’apertura della sede di Barcellona, quindi sono con loro praticamente dall'inizio. Da un anno sono Business Manager Iberia.  

Allora il 2024 è stato un anno piuttosto impegnativo per te, vero?

Sì, ma è stato anche molto gratificante. Assumere questo ruolo è stato un cambiamento piuttosto radicale perché, quando sono entrato in xFarm Technologies Iberia, sono partito dal basso, come commerciale. Ma poi è arrivata questa sfida e sono stato felice di accettarla. È stato un anno molto intenso perché il ritmo in xFarm è sempre serrato e, inoltre, abbiamo avuto l'integrazione di Greenfield Technologies, che ha richiesto molta dedizione ed energia da parte di tutti per ottenere il meglio dalla fusione tra le due aziende.

In base alla tua esperienza, di cosa hanno più bisogno le aziende agroalimentari spagnole?

Sempre più aziende cercano strumenti per ottenere dati sulle pratiche svolte nelle aziende agricole, utili per la tracciabilità della loro catena di approvvigionamento. Inoltre sono sempre più alla ricerca di strumenti per il reporting di sostenibilità e per il calcolo dell’impronta di carbonio, e le realtà agroalimentari devono quantificare questi aspetti anche per quanto riguarda la produzione nelle aziende agricole. In tutto questo stanno diventando sempre più evidenti l’importanza della prospettiva di filiera e le esigenze legate al Quaderno di campagna digitale.  

Dal punto di vista di una realtà come xFarm Technologies, che ha come obiettivo la digitalizzazione dell'agricoltura, quali sono i punti di forza del mercato spagnolo nel settore agroalimentare?

È un mercato molto eterogeneo. C’è una grande varietà di produzioni in tutto il paese, le colture cambiano nel giro di pochi chilometri, e questo è molto positivo perché si trovano sempre aziende molto diverse tra loro, ovunque. Queste caratteristiche fanno sì che la Spagna possa posizionarsi come punto di riferimento in molte colture e che abbia aziende leader che contribuiscono alla ricerca di nuove pratiche o al continuo miglioramento di quelle esistenti, diventando pioniere nella sostenibilità, nel miglioramento delle colture, nelle pratiche agricole rigenerative, ecc. Il Portogallo è simile, quindi questi sono punti di forza della Penisola iberica nel suo complesso.

E quali sono i punti deboli?

Forse il fatto che se da un lato ci sono molte aziende all'avanguardia, dall’altro ce ne sono altre che appaiono un po’ più restie a utilizzare nuovi strumenti, nuove tecnologie. È anche vero che è in atto un ricambio generazionale i cui effetti in termini di digitalizzazione si stanno notando. È un fenomeno che si sta verificando, magari più gradualmente che altrove, ma si sta verificando senza dubbio. In generale, il settore agroalimentare spagnolo è molto forte e piuttosto aperto all’innovazione e alle nuove tecnologie.

Come accade anche a molti altri settori produttivi, l’agroalimentare deve ridurre il proprio impatto ambientale. xFarm può aiutare le aziende in questo senso?

Sì, certamente. Perché si può migliorare qualunque aspetto che possa essere misurato, e abbiamo diversi casi di successo che lo dimostrano. Noi riusciamo a misurare in tempo reale le pratiche in campo, e questo ci permette di fornire dati che le aziende possono utilizzare per capire dove possono migliorare e come. Ad esempio le misurazioni che riusciamo a effettuare sulle aziende agricole ci permettono di fornire alle aziende agroalimentari tutti i dati relativi alla loro filiera, e quindi di capire quali sono le loro fonti di emissioni, come e dove si producono le emissioni e così via. Sulla base di questi dati, possono adottare le misure necessarie a migliorare questi parametri, in un’ottica di sostenibilità ambientale.  

Che tipo di emissioni si possono quantificare con xFarm?

Abbiamo un sistema molto valido per misurare le emissioni Scope 3, cioè quelle legate alla produzione, che poi rappresenta la maggior parte delle emissioni per un’azienda agroalimentare. E poi abbiamo collaborazioni e partnership con altre imprese, che ci danno la possibilità di misurare anche le emissioni Scope 1 e 2, in modo da coprire l’intera classificazione delle emissioni.  

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2025?

Continuare a crescere nella Penisola iberica. Puntiamo a diventare la principale piattaforma per le aziende agroalimentari che vogliono quantificare le loro emissioni e il principale strumento di digitalizzazione per la produzione in campo.  

Siete alla ricerca di nuovi talenti per il vostro team?

Sì, al momento siamo circa 25 persone perché con l'integrazione di Greenfield Technologies il team si è allargato molto da un giorno all'altro, però abbiamo ancora almeno tre posizioni aperte, sia sul fronte commerciale che su quello dell’esecuzione dei progetti.  

In Spagna e Portogallo l'azienda agricola media è molto più piccola che in Argentina, Brasile o Cile. È possibile implementare l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione anche nelle piccole aziende o sono indispensabili grandi dimensioni?

In realtà c’è sempre un margine di miglioramento, a prescindere dalle dimensioni, quindi stiamo trovando un buon mercato per offrire il nostro servizio. A seconda delle dimensioni dell’azienda può cambiare il tipo di tecnologia da utilizzare. Ma in fin dei conti, noi digitalizziamo le persone, non solo le aziende agricole o le imprese di questa o quella dimensione. Il nostro lavoro sostiene la trasformazione digitale delle persone che costituiscono le imprese, quindi possiamo implementare la nostra soluzione anche in un’azienda agricola in cui lavora una sola persona.  

La nuova edizione dell'Agri Data Green Summit Iberia è alle porte, vero?

Sì, si terrà il 26 febbraio a Madrid e non vediamo l'ora che arrivi e di trascorrere una giornata stimolante scambiando idee, esperienze e know-how con grandi manager e imprenditori, ricercatori, professionisti e giornalisti specializzati provenienti da tutta la Spagna e dal Portogallo, oltre che dalla Svizzera, dall'Italia, ecc. Grazie al summit, saremo in grado di capire meglio dove si sta dirigendo il settore agroalimentare iberico, e conoscere le opportunità e le innovazioni tecnologiche all'orizzonte. Avremo casi di studio molto interessanti, tre workshop davvero imperdibili e momenti di networking molto preziosi.  

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