10/1/2023

Il Maialino Rosa: Stefano Bellia ci presenta la sua azienda

Riccardo De Nadai
Communication Manager

“In questi anni, grazie alla 4.0 abbiamo rinnovato gran parte del nostro parco macchine e averlo connesso a xFarm ci è stato di grande aiuto per la gestione della nostra azienda.”  

Siamo in compagnia di Stefano Bellia, legale rappresentante di Società Agricola il Maialino Rosa, azienda che si occupa di suinicoltura a Martellago, in provincia di Venezia. L’azienda nasce nel 1973 per volontà di Valerio, padre di Stefano. Dal 2019 c’è Stefano al comando che, insieme alla famiglia, ha deciso di impegnarsi in azienda subito dopo la conclusione dei suoi studi all’Istituto Duca degli Abruzzi . La società si sviluppa su circa 10 ettari di proprietà, di cui 4 sono dedicati all’allevamento di suini. Un centinaio di ettari sono invece dedicati alla cerealicoltura per l’alimentazione dei suini, e altri 200 alla gestione dei liquami. Oltre all’allevamento, nella sede aziendale, è presente anche lo spaccio aziendale, dove poter acquistare i prodotti a Km zero.  

Com’è strutturato il vostro parco macchine?

Al momento abbiamo 4 trattori: un John Deere 5100 da 100 cavalli per i lavori più leggeri (es. carro miscelatore, desilamento del pastone), il Fendt 314 per i lavori di semina e per la gestione di alcune lavorazioni leggere dei cerali (come semina, botte del diserbo, sarchio), il John Deere 6230R per lavori medio pesanti e il Fendt 942 (acquistato nel 2019 da Zambon Macchine e detto Furia Nera) per il traporto del liquame e le lavorazioni pesanti dei terreni.  

Nel 2021 si è aggiunta la botte Ravizza, una delle prime con sistema Overtruck, con portata di 2700 litri a cui è collegata la barra UniSpread di Vogelsang. Il tutto comunica direttamente con il trattore grazie alla tecnologia ISOBUS, in questo modo posso controllare dal monitor del trattore – e anche dall’app xFarm – tutte le informazioni della botte.

Spesso ci chiedono come mai una flotta di questo tipo: abbiamo sempre cercato di avere dei mezzi congrui con i lavori che dobbiamo fare in azienda, in modo tale da coprire tutte le necessità.

Perché proprio Furia Nera?

Il nome è legato al vero utilizzatore del mezzo – per me ormai guidarlo è diventato quasi un lusso – ovvero Valerio, mio papà. È lui che mi ha trasmesso la passione per questo lavoro e siamo molto legati. Il suo soprannome, dato che non riesce mai a stare fermo e tranquillo (specialmente quando è alla guida), è appunto Furia; da qui è nato il nome che oggi tutti conoscono, ovvero Furia Nera.

Come ti sei avvicinato a xFarm?

Mi sono avvicinato a xFarm perché come azienda stiamo puntando moltissimo sull’innovazione tecnologica, in particolare per quanto riguarda le macchine agricole. Le esperienze di altri colleghi mi hanno fatto incuriosire e convinto a sperimentare.  

Nel 2020, con l’arrivo di Furia e poi delle botte dotati di tecnologia ISOBUS, abbiamo iniziato a capire i benefici dell’Agricoltura 4.0. Un primo passo che poi ci ha portato ad interconnettere questi mezzi alla piattaforma xFarm. Infatti, avere la parte macchinari, quella di gestione dei campi e quella della burocrazia in un’unica app è molto utile a livello di riduzione del lavoro cartaceo e delle tempistiche. La consiglierei anche ai colleghi con aziende di dimensioni più ridotte, per avere tutta l’azienda sotto controllo e dati giornalieri sempre aggiornati.

Qual è l’impatto che la disponibilità di più dati ha avuto sulla gestione aziendale?

Avere i dati sottomano ci aiuta a tenere sotto controllo i costi gestionali, delle materie prime e ci consente di capire quali siano i costi reali di gestione dell’azienda. In termini di sostenibilità, ci permette di ridurre i consumi di carburante, di fitosanitari, e di migliorare in generale la gestione delle colture.

Per quanto riguarda il monitoraggio, qual è stata l’evoluzione?

Fino a qualche anno fa utilizzavamo solamente il classico pluviometro per valutare la piovosità. Tuttavia, le informazioni che potevamo ottenere erano abbastanza limitate e non avevamo alcuno storico a disposizione. Con xFarm abbiamo esplorato il mondo della sensoristica e oggi riusciamo ad avere un controllo molto più puntuale e capillare dei nostri campi, aspetto sempre più importante visto il clima ogni anno più imprevedibile. Per farlo abbiamo installato una stazione meteo e un sensore di umidità del suolo. Questi ci restituiscono molti dati e ci permettono di controllare gli appezzamenti in ogni momento, anche da remoto; riceviamo inoltre anche consigli di tipo agronomico, per esempio legati alle attività di irrigazione o per i trattamenti.

Come vedi l’agricoltura tra 10 anni?

Credo che il futuro sarà quello di una agricoltura sempre più digitale, connessa, sostenibile e attenta alla qualità. Personalmente, l’obiettivo è di sfruttare sempre meglio anche le mie pagine social, penso sia importante comunicare e far capire, in particolare ai giovani e a coloro che non sono del settore, cos’è veramente l’agricoltura italiana. Mostrare ciò che viene fatto quotidianamente in campo è una bella opportunità che i social ci offrono per far comprendere ai cittadini come vengono prodotte le eccellenze del Made in Italy.  

Quali sono i progetti futuri in azienda?

In termini di crescita aziendale abbiamo puntato sul rinnovo del parco macchine aumentandolo anche di un trattore a guida satellitare con semina a rateo variabile.

In futuro vorremmo portare la tecnologia anche in allevamento, con l’obiettivo di diventare un’azienda ancora più sostenibile, anche implementando nuove soluzioni tecnologiche con investimenti ancora più lungimiranti. In questo percorso xFarm come partner tecnologico sarà sicuramente un importante supporto.

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