
5 consigli per una buona gestione dei suoli agricoli
Cosa sono i servizi ecosistemici?
Senza la terra, il lavoro degli agricoltori non sarebbe possibile.
Il suolo, oltre a costituire la base della nostra catena alimentare, fornisce molti altri servizi ecosistemici essenziali per la vita e per le attività agricole. Risulta quindi fondamentale gestire questa risorsa con cognizione, prendendo decisioni sul lungo termine, basate sui dati.
L’importanza della preservazione della salute del suolo e alcuni consigli per una buona gestione dei suoli agricoli.
Secondo il Millennium Ecosystem Assessment, con “servizi ecosistemici” si intendono molteplici benefici che il genere umano ottiene dai vari ecosistemi del pianeta. Alcuni buoni esempi di questi servizi sono, ad esempio, il legname fornito dalle foreste e l’impollinazione dei fiori delle piante da frutto da parte degli insetti.
I servizi ecosistemici offerti dal suolo
Il suolo che calpestiamo ogni giorno offre servizi ecosistemici senza i quali la vita sulla terra come la conosciamo sarebbe semplicemente impossibile.
Oltre ad essere di supporto alle attività agricole ma anche, ad esempio, all’edilizia, il suolo è responsabile del riciclo dei nutrienti e del filtraggio dell’acqua; è uno scrigno di biodiversità, ed è sede di stoccaggio di una buona quantità di carbonio.
L’agricoltura si basa sull’utilizzo della risorsa suolo al fine di produrre cibo, mangimi, fibre, e carburante. Perché il ciclo produttivo si possa ripetere di stagione in stagione, di anno in anno, è importante preservarne la buona salute. Il suolo è infatti una risorsa finita, che costituisce la base della nostra catena alimentare e che risulta minacciata dall’impermeabilizzazione, come traspare dall’ultimo rapporto rilasciato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Per questo motivo, è importante fare sensibilizzazione. Nel 1972, il Consiglio d’Europa ha elaborato la Carta Europea del Suolo. Nel 2014, la FAO ha istituito la Giornata mondiale del suolo, che si celebra il 5 dicembre, mentre il 2015 è stato dichiarato l’Anno Internazionale del Suolo.

Per fare la terra ci vogliono le piante
Ma da dove ha origine il suolo? Se per anni il pensiero dominante è stato che le piante, durante il proprio ciclo vegetativo, sottraggono sostanze nutritive al suolo, impoverendolo, la realtà è molto più complessa di così.
Le piante, infatti, attraverso la complessa interfaccia radici-suolo, instaurano un rapporto estremamente intimo con le micorrize (un particolare tipologia di fungo) e i batteri del sottosuolo, con i quali interagiscono e scambiano continuamente messaggi sotto forma di composti chimici. Si tratta di un rapporto simbiotico a tutti gli effetti, che porta alla formazione di sostanza organica e aggregati di suolo relativamente stabili. Questi aggregati concorrono alla formazione della classica struttura porosa, riconosciuta da tutti come evidenza di un suolo sano e funzionale. Un suolo sano infatti non è “pieno”: lo “spazio vuoto”, che può riempirsi di aria o di acqua, è importantissimo, ad esempio, per il drenaggio dell’acqua piovana o per l’accrescimento delle radici delle piante.

5 consigli utili per una buona gestione dei suoli agricoli
1. Utilizzare le cover crop
Mantenere il suolo popolato da piante il più a lungo possibile, per proteggerlo da eventi atmosferici come pioggia e grandine, e per creare un cuscinetto che possa ammortizzare gli stress meccanici dati dal passaggio di macchinari pesanti come quelli agricoli. Le radici mantengono il suolo al suo posto, evitando che venga eroso dall’acqua o dal vento. A questo scopo possono essere utilizzate delle apposite “cover crop”: le cover crop si differenziano dalle cash crop in quanto non sono le colture dalle quali deriva l’introito principale, ma contribuiscono ugualmente alla produzione attraverso il mantenimento della fertilità e la conservazione del suolo.
2. Meno è meglio
Eseguire meno lavorazioni possibili, per evitare di distorcere la struttura del suolo. Una strategia può essere quella di muoversi gradualmente verso una gestione del suolo cosiddetta “zero tillage” o “no tillage”, dove le lavorazioni sono ridotte al minimo indispensabile o addirittura eliminate completamente.
3. Utilizzare sistemi di guida assistita
L’agricoltura di precisione i sistemi di guida assistita o autonoma consentono di ottimizzare gli interventi in campo e di efficientare i percorsi dei macchinari agricoli, riducendo al minimo il compattamento.
Anche gestire in maniera accorta la pressione esercitata dai mezzi agricoli, ad esempio attraverso l’utilizzo di cingoli o preferendo mezzi più leggeri, è sempre una buona idea.
4. Studiare le rotazioni in base all’interazione con il sottosuolo
Inserire nelle rotazioni colturali – anche per quanto riguarda le cover crop – colture che si diversificano per il tipo di interazione che instaurano con il sottosuolo consente di nutrire adeguatamente la complessa rete che si instaura tra radici, microrganismi e aggregati di suolo.
5. Effettuare un buon monitoraggio tramite sensori
Monitorare il suolo attraverso sensori può fare la differenza, specialmente quando si tratta di individuare il momento giusto per rientrare in campo o per irrigare. A questo scopo esistono diverse tipologie di sensori che permettono di tenere sotto controllo temperatura, umidità, conducibilità del suolo.
A questo scopo il reparto IoT di xFarm ha selezionato i dispositivi xNode, che permettono di visualizzare i dati raccolti direttamente sulla piattaforma xFarm e di consultare i Sistemi di Supporto alle Decisioni (SSD), che suggeriscono le operazioni agronomiche da svolgere in termini di interventi di difesa e irrigazione delle colture.
Per saperne di più, visita la sezione dedicata alla sensoristica all’interno del nostro sito.

I vantaggi di un suolo in salute
Dal punto di vista agricolo, i vantaggi di un suolo in salute sono molteplici: l’incremento della capacità di campo, la lotta all’erosione, una maggiore fertilità. Un suolo in salute, ad esempio, sarà in grado di drenare l’acqua piovana più velocemente, permettendo un rientro in campo più tempestivo. Sarà inoltre in grado di preservare le risorse idriche più a lungo, un punto importante da tenere in considerazione, specialmente guardando ai periodi di siccità che i cambiamenti climatici stanno provocando.
In sintesi, un suolo in salute garantirà una maggiore produttività – e quindi, un maggior guadagno. Per l’agricoltore moderno, una gestione lungimirante della risorsa suolo anche attraverso lo sfruttamento della tecnologia e dei sensori, risulta indispensabile.